giovedì 18 agosto 2011

MOVIES 2011 #1 - Hanna

Hanna, di Joe Wright

Uscita: 12 AGOSTO 2011

Hanna è un’adolescente, cresciuta dal padre, ex agente della Cia, in una foresta, in totale isolamento dal mondo reale. L’uomo l’ha educata e addestrata, per assicurarle le massime abilità fisiche e psicologiche che, una volta cresciuta, le permettano di difendersi dal nemico; trasformandola in una giovane killer specializzata. Hanna si troverà costretta ad abbandonare il padre e finirà in giro per l’Europa, in fuga dall’agente Marissa Wiegler, che ha dei conti in sospeso con il padre e vuole catturarla, ad ogni costo...

Joe Wright è, a fuor di dubbio, un regista di talento. L’avevamo già appurato con "Orgoglio e Pregiudizio" ed "Espiazione", primo e secondo lungometraggio (decisamente di alto livello) che l’hanno portato al successo. Dopo la sua specializzazione iniziale in film in costume, appunto, non era impensabile prevedere dei passi falsi in “Hanna”, suo quarto film, appena uscito in sala. In primo luogo, perché è già abbastanza difficile dare una normale definizione di genere a questo film. Perchè ci troviamo davanti ad un’opera eclettica e particolare.

Al contrario di quello che ci si poteva aspettare, Wright è riuscito perfettamente a maneggiare questa strana materia che, minimizzando, potrebbe sintetizzarsi come un semplice thriller. In realtà, c’è dietro una una favola horror, condita di action ed elementi thrilling, in cui il regista tira fuori un sorprendente talento visionario nascosto; tanto da creare atmosfere costantemente in bilico tra reale e immaginario, come solo mastri del calibro di Tim Burton o Terry Gilliam riescono a fare. Inoltre non mancano, nel film, continui riferimenti alle fiabe e, in particolare, ai fratelli Grimm.
Il cast poi, non delude le aspettative. La lanciatissima Saoirse Ronan, nel ruolo di Hanna, interpreta con forza e tenacia la giovane assassina, riuscendo a far trasparire comunque umanità, attraverso le sue emozioni. Dopo la straordinaria prova in "Amabili Resti" di Peter Jackson, la Ronan aggiunge anche questo particolarissimo personaggio alla sua filmografia (già di tutto rispetto, per la sua giovane età) e si conferma come una delle più talentuose attrici della nuova generazione.

A farle da contraltare, nel ruolo di Marissa, troviamo l’inossidabile Cate Blanchett che, con qualche ruga in più (stavolta), non manca di impersonare con gelida freddezza e notevole mimica facciale, il personaggio negativo per eccellenza.

Eric Bana, che interpreta Erik il padre di Hanna, non regge appieno il confronto con le due attrici, pur non offrendo una prova completamente deludente.

Tutto il film elabora un confronto tra il fiabesco e il realistico, due aspetti che si incontrano e si scontrano, fino a fondersi. Nella resa dei conti tra Hanna e Marissa, l’ambientazione della casa dei Grimm e del parco giochi semiabbandonato, ci regalano una visione sognante e onirica; che si fa, però, cupa e scioccante, contaminata dagli orrori della violenza di un brutale omicidio e del pericolo di morte che entrambe corrono.

Un risultato indubbiamente riuscito e originale, quindi, per il regista inglese, che tornerà in sala, non prima del 2012, nientemeno che con il nuovo adattamento di "Anna Karenina", in cui ritroverà la Ronan e la sua musa Keira Knightley, che sarà la protagonista.














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